Oggi entra in vigore la direttiva europea che impone la raccolta e il riciclaggio delle pile usate, ma molti Stati membri, tra cui l'Italia, non l'hanno ancora recepita. Adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio nel 2006, la direttiva, che abroga l'attuale norma del 1991, doveva essere recepita dagli Stati membri nei rispettivi ordinamenti nazionali entro oggi. Finora pero' solo sette paesi - Estonia, Spagna, Austria, Slovenia, Olanda, Malta, Lettonia - lo hanno fatto e altri tre - Polonia, Finlandia e Lituania - hanno annunciato che lo faranno a breve. ''La modifica della direttiva sulle pile - afferma in un comunicato il commissario Ue all'Ambiente Stavros Dimas - rappresenta un altro importante passo verso un'Europa che ricicla. La normativa contribuisce a tutelare la salute dei cittadini europei e a rendere piu' sostenibili il consumo e la produzione all'interno dell'Ue''. ''Gli Stati membri che non hanno ancora recepito la direttiva - sottolinea il commissario - devono farlo senza ulteriori ritardi''. Le pile contengono un insieme di metalli nocivi per la salute umana e l'ambiente, fra i quali, in certi casi, metalli pesanti pericolosi come il piombo, il cadmio e il mercurio. La raccolta e il riciclaggio delle pile usate impedisce a queste sostanze di diffondersi nell'ambiente e permette di risparmiare energia e risorse naturali. Secondo i dati del 2002, ben 75.155 tonnellate di batterie vengono buttate ogni anno: la nuova direttiva si prefigge di recuperarne il 25% entro il 2002 ed il 45% entro il 2016.
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Fonte: ANSA
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