L´Assemblea legislativa dell´Emilia Romagna ha approvato mercoledì 3 dicembre il Piano d´azione ambientale, che mette a disposizione quasi 150 milioni di euro nel 2009-10. Il Piano d´azione ambientale è nato in Emilia-Romagna nel 1999, con la legge regionale di applicazione della Legge Bassanini, che ha definito i poteri dello Stato ed ha accelerato il trasferimento dei poteri alle Regioni, ai Comuni e alle Province. Entro la fine dell´inverno cominceranno a concretizzarsi le iniziative per spendere il denaro stanziato dal Piano su progetti che ruotano soprattutto attorno a rifiuti e difesa della biodiversità, ma anche su “progetti di area vasta” che riguardano acque ed aria.
Gli stanziamenti esclusivamente regionali assommano a 71 milioni 700 mila euro; fondi nazionali e comunitari portano il totale a 148 milioni 700 mila euro. L´assessore regionale all´Ambiente e allo sviluppo sostenibile Lino Zanichelli descrive il Piano inserendolo nella “stagione nuova” in cui le politiche ambientali sono entrate anche grazie alla svolta verde del presidente eletto Barak Obama, che per fronteggiare la crisi economica ha annunciato negli Stati Uniti un New Deal verde da 150 miliardi di dollari in 10 anni per l´ambiente e le energie rinnovabili. In questa prospettiva, dice l´assessore, “la crisi economica può essere anche uno stimolo per percorrere le vie dell´innovazione”. La “stagione nuova” trasforma le politiche ambientali: “non una nicchia nobile di un sistema più ampio e fondato sulla crescita tradizionale, ma un progetto di sviluppo sostenibile capace di essere sintesi tra economia, coesione sociale e tutela delle risorse naturali”.
Per i rifiuti, il Piano d´azione ambientale traccia tre filoni di intervento. La riduzione nella produzione di rifiuti, finanziata con 15,5 milioni di euro; la loro “tracciabilità” (2 milioni di euro); la riduzione delle emissioni di anidride carbonica - il gas dell´effetto serra che fa aumentare le temperature - provenienti dalle operazioni legate allo smaltimento, che riceve altri 2 milioni di euro. Ci sono poi 5 milioni di euro per un progetto che coinvolgerà diverse Province per il recupero dei fanghi di depurazione delle acque reflue urbane e industriali.
I fondi destinati alla riduzione dei rifiuti verranno spesi attraverso le Province. Oltre ad azioni per migliorare la raccolta differenziata - che in Emilia-Romagna già raggiunge il 40% del totale - potrà trovare finanziamento, ad esempio, la diffusione dei detersivi alla spina nei supermercati. Si acquista una sola volta la bottiglia di plastica e, quando è vuota, la si riporta al negozio per riempirla di nuovo. Si evita così di produrre un gran numero di flaconi destinati a passare direttamente dagli scaffali dei punti vendita alla pattumiera. Ci guadagna anche il portafoglio, perché i detersivi alla spina, di solito, costano un po´ meno. I detersivi alla spina offrono ormai un´amplissima gamma di prodotti: bucato a mano e in lavatrice, per capi delicati, per piatti... Ci sono perfino gli ammorbidenti.
Altre azioni concrete per ridurre i rifiuti possono ad esempio riguardare le mense scolastiche ed aziendali: evitare l´acqua in bottiglia ed usare quella del rubinetto, che è ottima e soggetta ad un gran numero di controlli. Anche qui, tutti contenitori in meno che finiscono nei bidoni della spazzatura. E, di nuovo, un risparmio: l´acqua del rubinetto costa molto meno di quella in bottiglia. Oppure, sempre nell´ambito della ristorazione collettiva, la produzione di rifiuti può essere decisamente ridotta abolendo piatti, bicchieri e stoviglie usa e getta, ed adottando invece stoviglie che possono essere usate e riusate per moltissimo tempo. Basta passarle ogni volta in lavastoviglie.
Verrà invece predisposto entro la fine dell´inverno un bando per spendere i 2 milioni di euro destinati alla “tracciabilità” dei rifiuti, o meglio alla loro “etichettatura”. La Regione chiederà alle imprese di inviare idee e preventivi di spesa per mettere a punto un sistema che consenta di seguire e ricostruire passo passo il percorso dei rifiuti - soprattutto quelli speciali, prodotti dalle aziende, ma anche quelli urbani - a partire dal momento in cui vengono raccolti e fino allo smaltimento; avere la certezza che nulla si aggiunga ai carichi di rifiuti avviati agli impianti e poi trattati; avere la certezza, anche, che nulla si separi da questi carichi o vada in qualche modo “perduto”.
Url : http://www.ermesambiente.it/wcm/ermesambiente/primo_piano/2008/dicembre/10_pianoazioneambientale/articolo1.htm
Fonte: Ermesambiente
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